La piattaforma di social networking dei cinguettii ‒ i Tweet ‒ è stata fondata nel marzo del 2006 da Evan Williams, Noah Glass, Biz Stone e Jack Dorsey e conta oggi oltre 300 milioni di utenti attivi mensilmente e 500 milioni di tweet inviati ogni giorno da tutto il mondo. Nel mese di gennaio è stato utilizzato dal 10% della popolazione italiana.
L’iscrizione a questo servizio gratuito, che fonde le potenzialità di un microblog con quelle di un social network, prevede l’inserimento del proprio indirizzo e-mail, di un nome utente, di una foto da utilizzare come Avatar, di una breve descrizione di sé e, eventualmente, dell’URL del proprio sito web. A questo punto è possibile iniziare a seguire i profili ai quali si è interessati. L’azione del following non è necessariamente reciproca.
La caratteristica più peculiare di questo social consiste nel fatto che i tweet non possano superare i 140 caratteri: perciò si parla di microblogging. Un altro aspetto rilevante della piattaforma è costituito dalla possibilità di “ritwittare” o rispondere ai tweet di altri utenti e di avviare conversazioni, oltre che di inviare messaggi diretti ‒ funzionalità tipiche dei social network. Ma ancora più interessante è la presenza degli #hashtag inseriti nei tweet per indicare che si sta parlando di un certo argomento. Inoltre, nella sezione Tendenze, si possono visualizzare gli hashtag che godono di maggiore popolarità in un dato momento.
Per quanto riguarda le aziende, Twitter rappresenta uno strumento di marketing efficace, che permette innanzitutto di rimanere in contatto con i propri follower. Ancora una volta va però ricordata l’importanza di una strategia valida di pubblicazione dei contenuti, che devono essere in grado di catturare l’attenzione dei lettori, oltre che di coinvolgerli in interazioni positive. L’impresa si dovrà inoltre mostrare aperta al dialogo, così da accrescere la fiducia nei suoi confronti e aumentare la brand reputation. Fondamentale è anche entrare in contatto con gli utenti di spicco del proprio settore, detti influencers, capaci di condizionare le scelte di molti seguaci.
Twitter consente di generare traffico verso siti o blog e ottenere pubblicità immediata: se alcune persone iniziano a parlare in maniera positiva dei prodotti o dei servizi offerti dall’azienda, si scatenerà una reazione a catena per cui altri faranno lo stesso. Un ulteriore aspetto rilevante consiste nella possibilità di effettuare delle ricerche per scoprire chi e come parla dell’impresa, quali sono gli interessi e i bisogni dei follower e in che modo si comporta la concorrenza.
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Il social network mette a disposizione delle aziende anche una serie di servizi a pagamento. Configurando un account Twitter Ads è possibile stabilire il budget che si desidera investire per attività quali la promozione dei propri tweet, l’aumento dell’interazione con essi da parte degli utenti, l’acquisizione di nuovi follower o lead ecc. Inoltre all’amministratore dell’account sarà permesso accedere alla dashboard Attività Tweet, per ottenere una panoramica completa delle metriche relative agli aggiornamenti di stato pubblicati e poter quindi ottimizzare la strategia.
La Redazione dell’Osservatorio Digitale PMI
(Articolo tratto dalla pubblicazione dell’ODPMI Guida all’uso dei social media nella Piccola e Media impresa)