Fatturazione elettronica e PMI
Prima di parlare nello specifico di fatturazione elettronica e PMI, è bene introdurre il tema in maniera più generale, in modo da comprendere in cosa consista questo nuovo sistema di fatturazione.
L’obbligo di fatturazione elettronica verso le pubbliche amministrazioni
Il 31 luglio scorso, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha pubblicato un nuovo report contenente diversi dati ‒ aggiornati al 30 giugno 2015 ‒ relativi all’adozione della fatturazione elettronica da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.
I numeri rilevati dall’AgID appaiono notevoli se si tiene in considerazione il fatto che l’introduzione di tale sistema di fatturazione sia decisamente recente: il 6 giugno 2014 esso è entrato in vigore all’interno delle amministrazioni centrali ‒ ovvero ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza ‒ e il 31 marzo 2015 è stato esteso a tutte le pubbliche amministrazioni. Il 30 giugno 2015 il Sistema di Interscambio aveva già gestito oltre 10 milioni di fatture elettroniche, con una percentuale di fatture scartate a causa di errori inferiore al 10%. Il motivo per cui è stato possibile raggiungere cifre simili in un lasso di tempo così ristretto è semplice: l’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica da parte delle imprese è coinciso con il blocco definitivo del pagamento delle fatture cartacee da parte delle PA. Si è assistito quindi a un vero e proprio switch off del formato cartaceo e tutte le aziende che lavorano con enti pubblici e PA si sono dovute adeguare, dotandosi di specifiche soluzioni tecniche, ma soprattutto modificando i propri modelli organizzativi. La necessità di effettuare una serie di cambiamenti radicali ha certamente avuto maggiore impatto sulle PMI che sulle realtà più grandi.