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Linkedin

La celebre piattaforma dedicata ai professionisti e al mondo del lavoro è stata ideata nel 2002 nel salotto di uno dei suoi co-fondatori, Reid Hoffman, ma è stata lanciata ufficialmente nel maggio del 2003. Gli iscritti sono oggi più di 300 milioni e provengono da oltre 200 Paesi diversi. Gli utenti italiani, nello specifico, superano i 7 milioni.

Per registrarsi ‒ gratuitamente ‒ a LinkedIn è sufficiente inserire nome, cognome e indirizzo e-mail e scegliere una password. Tuttavia è di fondamentale importanza, considerata la finalità principe di questo social, ovvero quella di allacciare rapporti lavorativi, completare poi il profilo personale in maniera esaustiva, specificando il proprio percorso formativo, il settore e l’area geografica in cui si opera ed elencando le proprie esperienze lavorative e competenze professionali.

Il passo successivo all’iscrizione consiste nell’iniziare a creare dei collegamenti, cercando le persone che si conoscono, che dovranno confermare di volere a propria volta formare tale connessione. Linkedin suggerisce inoltre alcuni profili con cui si potrebbe voler entrare in contatto, in base per esempio al luogo di lavoro attuale o passato, o alla scuola frequentata. In aggiunta, è possibile inviare richieste ai propri contatti di posta elettronica che fanno uso del social. Ma a cosa servono tali collegamenti? Innanzitutto un utente che sia interessato a lavorare o collaborare con un valido professionista che non conosce direttamente può chiedere a qualcuno che fa parte delle connessioni di entrambi di fare da tramite, in modo da permettere al primo di avvicinarsi al secondo. Inoltre LinkedIn è uno strumento funzionale per stringere rapporti con altri esperti del settore in cui si opera, o di campi affini, e allargare così il proprio bacino di business. Da non sottovalutare è poi la possibilità di scrivere delle segnalazioni per le persone di cui si ha avuto modo di valutare le competenze, cioè delle brevi referenze che ne evidenzino le capacità e la professionalità. Quante più sono le “raccomandazioni”, tanto più facile sarà fare un’impressione positiva nel caso in cui si utilizzi la piattaforma per trovare una nuova occupazione, per esempio candidandosi per le posizioni aperte presenti nella sezione lavoro.

Un modo efficace per allargare la cerchia di collegamenti consiste nell’entrare a far parte di Gruppi e partecipare attivamente alle discussioni al loro interno, così da poter anche apprendere informazioni utili per il proprio lavoro e la propria carriera. In tali spazi ‒ legati a marchi, società, professioni, cause ecc. ‒ chiunque sia interessato all’argomento può condividere contenuti o chiedere consigli, attivando dibattiti e scambi di idee con gli altri membri.

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Le imprese hanno la possibilità di creare una Pagina aziendale, per presentarsi all’interno di questa vetrina attraverso la descrizione delle proprie attività e dei propri prodotti o servizi. Le pagine possono inoltre contenere l’elenco dei dipendenti e gli annunci, a pagamento, delle opportunità di carriera offerte. Coloro che decidono di seguire il profilo di un’azienda, ne vedranno gli aggiornamenti sulla home page, accanto a quelli effettuati dai contatti con cui sono connessi.

LinkedIn mette a disposizione degli utenti anche la versione premium, che consente di accedere a diverse funzioni. Ai reclutatori e alle aziende che decidano di pagare per tale servizio, per esempio, la piattaforma può suggerire dei “talenti” che, in base alle caratteristiche evidenziate nei loro profili, paiono adatti a ricoprire una determinata posizione lavorativa. Gli account premium, inoltre, hanno la possibilità di inviare messaggi a persone con le quali non sono collegati, non solo ai propri contatti.

Fondamentale per gli amministratori delle pagine aziendali è, infine, la scheda analisi, che fornisce le statistiche relative alle pagine stesse. Una serie di grafici mostrano, per esempio, le interazioni degli utenti con ognuno degli aggiornamenti pubblicati, ovvero il numero di volte in cui questi sono stati consigliati, commentati e condivisi. Sono presenti inoltre numerosi dati su visitatori e follower, come quelli demografici e quelli riguardanti il loro engagement − o coinvolgimento − ed è possibile anche confrontare la propria impresa con altre per quanto concerne la quantità di seguaci. Gli utenti Linkedin premium dispongono di informazioni ancora più dettagliate.

La Redazione dell’Osservatorio Digitale PMI
(Articolo tratto dalla pubblicazione dell’ODPMI Guida all’uso dei social media nella Piccola e Media impresa)