E-Law per le PMI ai tempi del digital
Parlare di E-Law significa parlare di una disciplina nuova, capace di attirare molto interesse, e va a toccare la realtà della Piccola Media Impresa a 360°. Oggi ne parliamo con l’Avv. Anna Capoluongo dello Studio Legale Capoluongo di Milano!
Infatti leggi, casi concreti e strumenti sono i principali fattori al centro di questo interessante e, allo stesso tempo, delicato tema. Oggi scopriremo alcuni spunti utili con l’Avv. Anna Capoluongo partner @ Studio Legale Capoluongo, esperta nel diritto civile e delle nuove tecnologie.
1) Quando parliamo di e-law per le pmi, a cosa ci riferiamo nel concreto?
Con il termine e-law si vuole individuare quella branca del diritto di nuova generazione che concentra i propri sforzi nello studio delle tematiche legate alle nuove tecnologie e nella risoluzione di tutti quegli impasses dovuti all’interfacciarsi del giuridico con la realtà digitale.
In buona sostanza, passatemi l’espressione, significa trovare la quadra tra diritto, norme applicabili e una realtà dinamica come quella del digital e dei new media.
2) Quanto e perché è importante parlare di e-law per le pmi oggi giorno?
Importantissimo. Basti pensare che nell’ultimo anno (marzo 2015 – giugno 2016), in Italia, si è rilevato un tasso di aumento delle nuove imprese (start up innovative) del +9,27% contro il +1,16% delle società di capitali. La nuova frontiera della produttività aziendale è rappresentata, senza ombra di dubbio, dall’utilizzo delle nuove tecnologie e dall’investimento delle Società nelle stesse. La portata di tutto ciò è evidente, ma perché possa coincidere con un equivalente aumento di produttività deve necessariamente fondare le proprie basi su una solida incastellatura giuridica. Ancora troppo spesso i profili legali della materia vengono visti come meri costi, quando, invece, i veri costi derivano proprio dalla sottovalutazione di tali tematiche. Bisogna curare l’impresa a 360°.
3) Quali aspetti le pmi dovrebbero ritenere interessanti e quindi affrontare per vivere in modo fiorente il cambiamento digitale?
Se non si é digital, si piace di meno.
Essere al passo con la concorrenza, superarla, innovare e distinguersi, suscitare nell’utente finale un “pensiero” positivo ed un attaccamento al brand.
Bisogna curare l’”aspetto”, ma con la certezza di avere solide basi di rispetto delle normative.
Le PMI devono, quindi, concentrarsi anche sugli aspetti contrattualistici, di privacy, di informativa, consenso, conservazione e cancellazione dei dati, e-commerce, smart working, fatturazione elettronica, proprietà industriale, sistemi biometrici etc.
In poche parole: reputation, sentiment, marketing e, ovviamente, e-law.
Possiamo dedure, come anticipato all’inizio, che le realtà definite PMI non sono esenti da questa nuova disciplina. Anzi, forse sono proprio quest’ultime ad averne più bisogno e spesso non se ne ha la giusta consapevolezza.
Ringraziamo l’avvocato Anna Capoluongo per i preziosi spunti, ti ricordiamo che è possibile trovare maggiori approfondimenti “E-Law: il diritto al tempo del digital”. Commenta oppure scrivici se ricerchi informazioni più specifiche.