I risultati dell’indagine 2015 nel settore dell’abbigliamento – Parte 1
Nel report “I progetti d’indagine dell’Osservatorio Digitale PMI. Un’analisi nel settore lombardo dell’abbigliamento” di Roberto Lo Jacono e Martina Widmann sono stati resi noti i risultati delle 36 interviste a cui sono state sottoposte altrettante Piccole e Medie Imprese con sede in Lombardia operanti nel campo dell’abbigliamento. Attraverso un questionario si è tentato di rilevare quanto le aziende facenti parte del campione avessero investito ‒ e in che misura fossero ancora disposte a investire ‒ nell’implementazione di una serie di strumenti e tecnologie digitali. In questo articolo e nei due che seguono riportiamo le principali informazioni raccolte.
Le 36 realtà che hanno preso parte all’indagine dispongono tutte di un sito web, a eccezione di una, il cui sito è però in costruzione. Il 42,86% di quelle che hanno adottato tale strumento, inoltre, si dichiara soddisfatto, e a tale percentuale si aggiunge un 37,15% il cui portale aziendale si trova in fase di restyling. Questi numeri dimostrano come il sito web sia diventato ormai un elemento del tutto irrinunciabile per le PMI lombarde che operano nel settore dell’abbigliamento, le quali sembrano non esitare a investire nel suo perfezionamento. Il 28,57% afferma di avere già destinato o di avere in programma di riservare una parte del budget dell’anno corrente a tale operazione di miglioramento. Non manca tuttavia un 11,43% del campione che si è detto insoddisfatto del proprio sito web, mentre l’8,56% non ha fornito riposta a questa domanda (Grafico 1).
Per quanto riguarda l’utilizzo dell’e-commerce, il panorama cambia drasticamente. Questo strumento ‒ soprattutto nel caso del Business-to-Consumer ‒ è estremamente diffuso tra i grandi brand del settore dell’abbigliamento, in quanto rappresenta un importante supporto alla vendita e una conseguenza naturale del suo evolversi nel tempo. Non stupisce pertanto che il numero delle spese effettuate on line sia in continuo aumento e che questa modalità di acquisto ‒ eseguito comodamente da casa ‒ si stia lentamente affermando perfino tra i più scettici. Nonostante ciò, solamente due delle PMI intervistate hanno già sviluppato delle attività di e-commerce. Non a caso, inoltre, si tratta di due marchi piuttosto prestigiosi, conosciuti e di successo, che certamente hanno maggiori risorse da investire nella digitalizzazione e hanno avuto modo di dare struttura e continuità a questo processo ‒ sono infatti gli unici del campione ad aver implementato tutti gli strumenti digitali presi in considerazione nel corso dell’indagine. Il restante 94,44% delle aziende intervistate, invece, non dispone di una sezione e-shop nel proprio sito web e non è neppure attiva all’interno di portali di vendita on line, quali Amazon o eBay (Grafico 2).
Il 41,18% delle imprese che ancora non utilizzano l’e-commerce, però, afferma di avere in programma un progetto di attivazione dello stesso, e il 20,59% vi destinerà una parte del budget 2015. Il 58,82%, infine, non è in alcun modo interessato a iniziative di questo tipo (Grafico 3).