Instagram

L’idea di creare un social network basato sulla condivisione di fotografie ‒ e in seguito anche di video ‒ è di Kevin Systrom e Mike Krieger, che nel 2010 hanno fondato Instagram, poi acquistato da Facebook nel 2012.

Attualmente gli iscritti nel mondo superano i 300 milioni.
In Italia gli utenti attivi sono circa 2 milioni.

Iscriversi a Instagram è molto. Il primo passo da compiere, dopo aver scaricato gratuitamente l’app per mobile ‒ necessaria poiché l’utilizzo tramite computer non consente di caricare foto ‒, consiste nel creare un profilo personale, pubblico o privato, inserendo un indirizzo e-mail valido, una password, un nome utente e, facoltativamente, un’immagine e alcune informazioni su di sé, per esempio l’URL del proprio sito o una breve biografia. A questo punto è possibile scegliere chi si desidera seguire, sfruttando l’opzione di ricerca automatica degli amici di Facebook o dei contatti della rubrica che fanno uso di Instagram, oppure inserendo liberamente i nomi di persone, servizi o brand dei quali si vogliono visualizzare i contenuti pubblicati. Oltre a commentare e ad aggiungere like alle immagini da cui si è colpiti o ispirati, c’è naturalmente la possibilità di scattare a propria volta delle fotografie, applicarvi modifiche e filtri e condividerle con i propri follower, accompagnandole con una breve descrizione e degli hashtag, che svolgono qui la stessa funzione che hanno su Twitter. Questi contenuti verranno inoltre automaticamente pubblicati sui profili social che si è scelto di sincronizzare con Instagram.

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Twitter

La piattaforma di social networking dei cinguettii ‒ i Tweet è stata fondata nel marzo del 2006 da Evan Williams, Noah Glass, Biz Stone e Jack Dorsey e conta oggi oltre 300 milioni di utenti attivi mensilmente e 500 milioni di tweet inviati ogni giorno da tutto il mondo. Nel mese di gennaio è stato utilizzato dal 10% della popolazione italiana.

L’iscrizione a questo servizio gratuito, che fonde le potenzialità di un microblog con quelle di un social network, prevede l’inserimento del proprio indirizzo e-mail, di un nome utente, di una foto da utilizzare come Avatar, di una breve descrizione di sé e, eventualmente, dell’URL del proprio sito web. A questo punto è possibile iniziare a seguire i profili ai quali si è interessati. L’azione del following non è necessariamente reciproca.

La caratteristica più peculiare di questo social consiste nel fatto che i tweet non possano superare i 140 caratteri: perciò si parla di microblogging. Un altro aspetto rilevante della piattaforma è costituito dalla possibilità di “ritwittare” o rispondere ai tweet di altri utenti e di avviare conversazioni, oltre che di inviare messaggi diretti ‒ funzionalità tipiche dei social network. Ma ancora più interessante è la presenza degli #hashtag inseriti nei tweet per indicare che si sta parlando di un certo argomento. Inoltre, nella sezione Tendenze, si possono visualizzare gli hashtag che godono di maggiore popolarità in un dato momento.

twitter uso italiani

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Facebook

Facebook, celebre social network fondato da Mark Zuckerberg nel 2004, è divenuto in pochi anni il più popoloso del pianeta: al momento conta più di 1,5 miliardi di iscritti.

Gli utenti italiani attivi ogni giorno sulla piattaforma sono in media 20 milioni, numero che sale a 25 milioni se si considerano gli accessi effettuati a livello mensile. La maggior parte ha dai 36 ai 45 anni, seguono i giovani dai 19 ai 24.

L’iscrizione al social è gratuita e prevede la creazione di un profilo personale, completo di foto e di dati quali nome, cognome, data di nascita e sesso. Ogni utente può in seguito personalizzare ulteriormente il suo profilo indicando titolo di studio, occupazione, città e interessi. È inoltre possibile scambiare messaggi, sia pubblici che privati, con la propria rete di amici.

Nelle home page compariranno le news feed, ovvero gli aggiornamenti relativi agli status, o ai post in genere, pubblicati dalle persone che abbiano incluso nella nostra cerchia di amici. Ogni utente può inoltre creare o entrare a far parte di gruppi  o pagine relativi a personaggi famosi, brand o città.

Facebook

Gli utenti di Facebook in Italia ‒ da Vincos Blog

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I social media più utilizzati in Italia

Il report “Digital, Social & Mobile in 2015” di We Are Social Singapore fornisce dati dettagliati relativi alle preferenze deli utenti italiani in tema di utilizzo dei maggior Social Media.

Prima esaminiamo qualche dato che possa aiutarci a capire la situazione generale. Nel nostro Paese gli utenti Internet sono 36,6 milioni, mentre gli account attivi sui social media raggiungono i 28 milioni. La penetrazione che si registra è quindi del 46%.

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I Social Media più utilizzati nel mondo

We Are Social Singapore ha pubblicato, a gennaio, il report annuale Digital, Social & Mobile in 2015, che include statistiche relative a più di 240 Paesi.
Secondo i dati raccolti, gli account attivi sui social media superano i 2 miliardi, con una penetrazione che ha raggiunto il 29% della popolazione mondiale, pari a 7,2 miliardi.

Facebook, che conta oltre 1,4 miliardi di iscritti, è al primo posto della classifica dei social network più utilizzati in tutti i Paesi di Europa, America e Oceania coinvolti nella ricerca, così come in India, Indonesia, Malesia, Filippine, Arabia Saudita, Corea del Sud, Vietnam, Thailandia, Emirati Arabi, e a Hong Kong e Singapore. Generalmente è seguito, in ordine diverso a seconda dello Stato considerato, da Google+, Twitter, Instagram e LinkedIn.

In Cina il podio è occupato dai locali Qzone, Sina Weibo e Tencent Weibo e Facebook si colloca molto più in basso, all’ottavo posto.
In Giappone il social network di Zuckerberg è superato solo da Twitter, in Russia da VKOdnoklassniki.

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Gli utenti di Internet, social media e mobile nel mondo ‒ dal report “Digital, Social & Mobile in 2015”

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Social, una parola o un’idea?

Social, una parola che ha ormai acquisito un’importanza enorme nella vita di tutti noi. Perché? Vediamolo insieme.

La caratteristica centrale dei social media è sicuramente costituita dall’interazione tra gli utenti e la parola social ha proprio l’obiettivo di sottolineare tale aspetto. Socializzare in Rete non è molto diverso dal farlo nella realtà fisica: in entrambi i casi implica comunicare, ascoltare, scambiarsi opinioni e informazioni utili, condividere interessi. Anche se si discute di società digitali, o virtuali, è ovvio che le persone che le popolano sono vere e instaurano tra loro dialoghi autentici.

Ecco che quindi non si parla più di consumer ma di social consumer. Qualcuno che espone in pubblico, on line, le proprie esperienze positive e negative di utilizzo dei prodotti, o dei servizi, di un determinato brand e propone consigli per migliorarli. Per rispondere a queste nuove abitudini dei clienti, il CRM (Customer Relationship Management) si deve evolvere in Social CRM (SCRM).

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Articolo tratto dalla pubblicazione dell’ODPMI “Guida all’uso dei social media nella Piccola e Media impresa”

 

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Social media e social network: cosa cambia?

Per parlare di social media marketing (SMM) è innanzitutto fondamentale chiarire a cosa si riferisca il termine social media. Una definizione esplicativa è stata proposta da Kaplan e Haenlein:

Social Media is a group of Internet-based applications that build on the ideological and technological foundations of Web 2.0, and that allow the creation and exchange of User Generated Content

I Social Media sono un gruppo di applicazioni basate su Internet e costruite sui principi ideologici e tecnologici del Web 2.0 che permettono la creazione e lo scambio di contenuti generati dall’utente.

Il Web 2.0 si distingue dal Web 1.0 poiché i contenuti non sono più prodotti da singoli individui, ma vengono modificati dagli utenti finali in forma collaborativa: si tratta di User Generated Content. Si è pertanto assistito al passaggio dalla comunicazione unidirezionale uno a molti alla modalità comunicativa molti a molti.

I social media, quindi, sono dei software attraverso i quali è possibile condividere testi, immagini, video e file audio, che riescono a raggiungere istantaneamente un pubblico globale.

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Articolo tratto dalla pubblicazione dell’ODPMI “Guida all’uso dei social media nella Piccola e Media impresa”

 

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Il social media marketing raccontato dall’Osservatorio

Negli ultimi mesi l’Osservatorio ha lavorato alla stesura di un libro dedicato al social media marketing − argomento tanto discusso ma spesso non compreso a fondo – per spiegarlo alle PMI italiane.

Il titolo della pubblicazione, redatta da Roberto Lo Jacono e Martina Widmann, è “Il social media marketing per le PMI. Guida all’uso dei social media nella Piccola e Media Impresa” e l’e-book può essere acquistato sui principali store on line – Amazon Kindle Store, Apple iBooks Store, Google Play Store ecc. – oppure consultato su Google Books. Inoltre, sul sito dell’Osservatorio, si trovano ulteriori informazioni.

Questo libro nasce con l’obiettivo di fornire alle realtà italiane una guida all’utilizzo dei social media che sia completa, chiara ed esplicativa. Non si propone di essere in tutto e per tutto esaustivo, in quanto la vastità dell’argomento non lo consentirebbe, ma di rappresentare uno strumento utile e di facile consultazione per tutte le aziende che desiderano o sentono la necessità di approfondire il tema del social media marketing.

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PMI e social network: i dati dell’indagine 2014

Procediamo con la presentazione dei risultati dell’indagine 2014 dell’Osservatorio proponendo i dati relativi a PMI e social network.

Nell’articolo precedente (https://osservatoriodigitalepmi.it/pmi-e-sito-web-aziendale-tutti-numeri-sul-suo-utilizzo/) si è potuto notare come il sito web sia uno strumento piuttosto diffuso tra le Piccole e Medie Imprese, ma lo stesso non vale per i social network: soltanto poco più della metà delle aziende intervistate – precisamente il 54,13% − possiede una pagina su una o più piattaforme di social networking, mentre il 4,95% ha attivato un progetto in tal senso. Il 40,92%, invece, non è presente all’interno di alcun social (Grafico 1 − cliccare sull’immagine per visualizzarla correttamente).

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Grafico 1: La sua azienda possiede una propria pagina su uno o più social network?

 

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PMI e social media: come utilizzarli al meglio?

Il Social Media Marketing offre molte opportunità alle aziende, tra cui quella di aumentare la propria visibilità grazie a social media, social network e comunità virtuali, o di gestire rapporti on line con i consumatori, interagendo con essi in maniera più diretta e personale. Ma parlando di social media e PMI, non si può ignorare che per ottenere dei risultati concreti sia fondamentale valutare con attenzione le strategie di comunicazione da adottare e i “luoghi” da presidiare. Ogni canale social, infatti, ha una propria identità, che comporta diversi costi e benefici e differenti aspettative da parte degli utenti.

I principali social media

Tra i social media più utilizzati dalle PMI per rapportarsi con i clienti ‒ già acquisiti o potPMI e social media - Osservatorio Digitale PMIenziali ‒, in Italia il primato spetta a Facebook. Questa piattaforma consente alle persone di creare un profilo personale e di mantenere i contatti con amici e conoscenti in modo semplice e innovativo. Inoltre fornisce alle imprese la possibilità di realizzare una pagina aziendale e di sfruttarla per interagire con i propri “seguaci”.

Twitter, il social media del microblogging, è caratterizzato da un tipo di comunicazione privo di censure ed è quindi diventato, nel tempo, una vera e propria fonte di informazioni alternativa ai media tradizionali: tutti gli utenti contribuiscono a generare un modello di “giornalismo partecipato”, comunicando “What’s happening?” e cinguettando notizie in tempo reale. Da papa Francesco a Obama, da Paul McCartney a Katy Perry, su Twitter si leggono la quotidianità, i pensieri delle persone, e addirittura molti scoop e proclami politici, ben prima che siano pubblicati sui giornali. Gli account aziendali, invece, vengono creati principalmente con lo scopo di rilanciare notizie pubblicate altrove, per esempio sul sito web o sulla pagina Facebook dell’impresa. I Tweet non possono infatti superare il limite di 140 caratteri, poco adatto a discussioni lunghe.

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