Parlare digitale e pensare digitale, quale glossario?

Fan, KPI e share sono solo alcuni termini di cui tutti parlano ma sappiamo effettivamente quanto è necessario considerare queste chiavi ai fini della nostra attività digitale? Cosa è davvero necessario valutare per fare un chiaro punto della situazione? Leggi le prossime righe per scoprire come chiudere il cerchio! Continua a leggere

Approcci e strumenti per fare webmarketing nelle PMI

 

Il grande cappello del “Fare webmarketing” incuriosce molte aziende, soprattutto le piccole medie imprese. In queste realtà, non nascondetevi, esiste la necessità di acquisire nuove competenze e, in alcuni casi, riorganizzare il patrimonio culturale creato dalla stessa impresa nel tempo. Scopriamo insieme quali sono i primi passi! Continua a leggere

Web marketing per le PMI

Il web marketing rimane un argomento sconosciuto per molte PMI italiane.

Le PMI rappresentano il 99,9% delle imprese italiane e l’80,3% dell’occupazione nel settore privato è legata a questo tipo di imprese. Continua a leggere

Come catturare clienti e lead?

Per riuscire ad acquisire nuovi clienti e lead, un’impresa non può più permettersi di concentrarsi esclusivamente sull’immagine autoprodotta, poiché una molteplicità di voci esterne ed estranee contribuiscono a influenzare la visione che di essa hanno le persone. È quindi chiaro che per le aziende sia fondamentale anche superare

la visione dei consumatori come terra di conquista dei propri prodotti e destinatari passivi dei propri messaggi, per riconoscerli come reali interlocutori dialettici del proprio operato.

Cogliere la reale portata della rivoluzione in atto e affrontarla correttamente è possibile, nella maggior parte dei casi, avvicinandosi al mondo dei social media con atteggiamento di apertura e predisposizione al cambiamento, utilizzandoli in primo luogo per ascoltare le conversazioni tra gli utenti, clienti e lead, per comprenderne le modalità e farle proprie, così da potersi poi inserire nel dialogo senza forzature. Le aziende infatti, abituate a un tipo di comunicazione autoreferenziale e promozionale, devono adottare un atteggiamento completamente differente in questi contesti, in quanto l’obiettivo è quello di relazionarsi con i clienti, attuali e potenziali. Ciò che questi si aspettano, in Rete, è che anche la Piccola o Media Impresa si adegui alle consuetudini e all’etichetta, distintive di ogni social network e che sia pertanto

autentica nel […] modo di […] comunicare con i propri interlocutori; trasparente nei confronti della gestione delle proprie attività; aperta, collaborativa e disponibile ad ascoltare le critiche che, da più parti, possono esserle mosse; pronta a intervenire sulle proprie disfunzionalità.

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Decidere il target delle campagne sui social

Il target delle campagne sui social media è uno degli elementi più importanti, dev’essere deciso a priori perché proprio in base a quello si andrà a settare tutta la campagna, si sceglierà il tone of voice da utilizzare e i canali su cui concentrarsi. Il target dipende principalmente da:

  • settore in cui si trova la vostra attività
  • chi compra abitualmente i vostri prodotti
  • chi volete che compri i vostri prodotti (nel caso in cui steste cercando di allargare il vostro mercato)

La profilazione del pubblico, se fatta in modo corretto, ci permette di investire al meglio il budget, senza sprecare tempo e risorse su un target che sia lontano dai nostri obiettivi. Quello che bisogna fare è chiedersi: chi compra abitualmente i miei prodotti? Oppure, nel caso in cui voleste ingrandire il vostro mercato andando a individuare una domanda latente non ancora espressa, chi vorreste che li comprasse?

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Marketing Digitale. Le tre regole d’oro

Il mondo del marketing digitale è complesso e in continua evoluzione. Le nuove tecnologie e le sempre nuove preferenze dei consumatori richiedono cambiamenti anche radicali nell’approccio al marketing da parte delle aziende.

Come sempre, chi si muove per primo ha la possibilità di ottenere un vantaggio competitivo immediato rispetto ai concorrenti, accedendo a nuovi mercati o rafforzando la propria posizione da leader in mercati da già esistenti.

Come può un’azienda costruire un strategia di digital marketing efficace e differenziante rispetto ai competitor?

Ecco le tre regole d’oro da seguire per costruire la propria strategia di marketing digitale.

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Campagne sui social media da cosa partire?

Ideare e strutturare campagne sui social media può sembrare semplice ma è importante rispettare alcuni punti essenziali, altrimenti rischiamo di fare più danno che altro. Come prima cosa, è importante capire perché le campagne di advertising sui social media possono aiutarci a farci conoscere. La risposta è che i maggior social media, come Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin, sono visitati quotidianamente da milioni di utenti.

Per farsi conoscere è importante essere visti, farsi conoscere. Far sì che le persone capitino sul vostro sito web, sul vostro e-commerce. Per portarcele non c’è modo migliore che organizzare una campagna sul social media che preferite. Addirittura, nel caso in cui proponiate una vendita di prodotti on-line, su alcuni social media troverete un sistema di vendita diretta che permette all’utente di effettuare l’acquisto senza doversi spostare su un altro browser. Tutto accade all’interno del social network, aumentando anche la sensazione di affidabilità del processo.

Bene, torniamo a noi. Quali sono i tre punti essenziali da rispettare quando progettate una campagna pubblicitaria sui social media?

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Il nuovo report dell’Osservatorio

“I progetti d’indagine dell’Osservatorio Digitale PMI. Un’analisi nel settore lombardo dell’abbigliamento” è il titolo dell’ultimo report realizzato all’interno della nostra aerea di Ricerca. È disponibile gratuitamente per chi volesse scaricarlo.

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La squadra per l’innovazione digitale – Parte 2

[Nell’articolo precedente è stato sottolineato il fatto che l’innovazione digitale all’interno di un’azienda debba andare di pari passo con un cambiamento di business model.]

La prima domanda da porsi di fronte all’adozione delle tecnologie digitali è quindi: mi conviene andare avanti ad operare come prima oppure posso provare a rivedere il mio business model?

La questione non va sottovalutata in quanto è di vitale importanza da un lato, così come è necessario disporre di competenze adeguate per realizzare la scelta. Dietro l’angolo c’è, per esempio, l’internet delle cose (IoT), che potrebbe consentire il cambiamento del business model, passando dalla vendita di prodotti alla vendita di risultati, di performance. È il caso di una azienda tedesca che produce e vende cuscinetti a sfera alle aziende che costruiscono centrali elettriche eoliche. I nuovi cuscinetti a sfera sono in grado di tenere sotto controllo la propria usura, le necessità di manutenzione e altre grandezze quali temperatura, numero di giri al minuto e numero di giri totale. Quella azienda, ora, vende e garantisce le performance dei suoi cuscinetti, si occupa lei della manutenzione ordinaria e straordinaria, e per i suoi clienti la voce dei cuscinetti è passata dallo stato patrimoniale al conto economico.

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La squadra per l’innovazione digitale – Parte 1

Nel mondo globalizzato ci sono minacce ed opportunità. Aumentano i consumatori ma anche i concorrenti. È necessario che ognuno, ogni azienda, si impegni ad innovare se stessa, aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati ai prodotti ed ai processi per andare a cogliere queste nuove opportunità.

In questo momento storico, l’industria italiana non sembra avere una strategia innovativa chiara. La Technology Review del Massachusetts Institute of Technology ha stilato una classifica delle cinquanta industrie più innovative del mondo, quelle che hanno sviluppato nuove tecniche per ridefinire le proprie attività e conquistare la leadership.

Al primo posto della classifica si colloca Illumina, californiana, che produce software e macchine per identificare le sequenze del genoma con una riduzione drastica dei costi rispetto al passato. La prima volta che il genoma umano fu decodificato, nel 2000, il costo dell’operazione superò i 100 milioni di dollari. Oggi Illumina lo offre a 1.000 dollari. Gli effetti si vedranno nei nuovi sistemi diagnostici e di cura o nella ricerche genomiche in agricoltura.

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