La privacy in Europa: quali sono le novità?
Il Codice Privacy Europeo segna un nuovo passo verso la globalizzazione in materia di privacy e di tutela dei dati personali.
Dopo che a dicembre 2015 ha visto la luce il testo del Regolamento, il nuovo anno porterà con sé la sua inclusione all’interno di un progetto di riforma della privacy – e quindi la sua entrata in vigore, prevista per primavera 2016 – e l’obbligo di uniformarsi entro i successivi due anni – e dunque la sua applicabilità a partire dalla primavera 2018.
Il tanto atteso il Codice Privacy Europeo va ad interessare principalmente due ambiti, quello relativo all’uso dei dati personali nel settore della sicurezza e delle attività di polizia e giustizia (mediante una direttiva che andrà recepita nei singoli Stati), e quello relativo all’uso degli stessi con riferimento a tutti i soggetti privati (sia persone fisiche che giuridiche) e ad alcuni soggetti pubblici (mediante un regolamento immediatamente applicabile).
Il Regolamento Europeo della privacy nasce per dare una normativa ad aspetti ancora non coperti da tutela e regolamentazione, quali ad esempio il diritto all’oblio, il diritto alla portabilità dei dati, la valutazione dell’impatto dell’utilizzo dei dati, il controllo, l’informativa e la figura del Data Protection Officer (DPO).
Grazie alla peculiare natura di unicum (votato al principio della leale concorrenza), il Regolamento sarà applicabile in tutti gli Stati membri ed anche nei confronti di quelle aziende extra-europee che, però, offrano servizi o beni all’interno del mercato europeo.